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giorgiocossutoforu

Cambio del pelo: alcuni consigli per cani e gatti


Guanto che pettina accarezzando un cane che sta facendo la muta
Muta del cane




La muta nel cane avviene due volte all’anno, nel passaggio tra la primavera e l’estate e in quello tra autunno e inverno: durante la muta estiva il cane andrà ad alleggerire il manto invernale, lasciando spazio a un pelo più leggero e meno fitto, mentre in inverno si andrà a creare uno strato di sottopelo più fitto. Non tutti i cani, comunque, sono soggetti alla muta, solo quelli dotati sia di pelo che di sottopelo. Cani che non fanno la muta sono, ad esempio, barboncini, lagotti, yorkshire e maltesi.

Solitamente, il cambio del pelo dura tra le 3 e le 7 settimane ma può variare a seconda che il cane viva in casa o all’aperto. La durata della muta è determinata da due fattori:

  • Fotoperiodo, ossia la durata delle ore di luce rispetto a quelle di buio

  • Temperatura.

È chiaro che se un cane vive in casa, sottoposto quindi a certe temperature e a una luce artificiale costante, la muta durerà molto di più.

Come possiamo, allora, affrontare il cambio di pelo nei nostri cani?

Una cosa molto importante da fare durante la muta è, senz’altro, spazzolare il cane con la spazzola più adatta al tipo di pelo, onde evitare la formazione di nodi e matasse e tutte le conseguenze che questi portano (dermatiti, irritazioni, pruriti, parassiti): per i cani a pelo lungo almeno una volta al giorno, per quelli a pelo raso è sufficiente una volta a settimana. Un’altra cosa che può aiutare è un bagno accurato, fatto in casa o in toelettatura, poiché contribuisce a eliminare il pelo morto e quindi ad accelerare il ricambio.

E per quanto riguarda i gatti?

Anche loro sono soggetti alla muta due volte all’anno, in primavera e autunno. La muta più impegnativa è sicuramente quella primaverile perché va a liberare il gatto dal folto manto invernale. Anche in questo caso diventa fondamentale spazzolarlo: a differenza del cane, infatti, il gatto si autopulisce leccandosi. In questo modo, rischia di ingerire grosse quantità di pelo (i cosiddetti boli) che spesso riesce a espellere da solo attraverso vomito e feci. A volte invece, quando ciò non avviene in maniera naturale, è necessario offrire al gatto un supporto con mangimi specifici (detti “hairball”) o complementari, tipo pasta di malto, entrambi facilmente reperibili in commercio.

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